Cantine UPAL Cisternino utilizza uve esclusivamente provenienti dal territorio della Valle D’Itria, notoriamente situata nel magnifico contesto della parte mediterranea dell’istmo, tra l’Adriatico e lo Jonio, dove le Murge vanno degradando dolcemente verso la piana salentina.
Qui tra Cisternino, Locorotondo e Martina Franca, si costituisce un ambiente geografico unico al mondo, con la presenza di una depressione carsica che fino a due secoli fa risultava coperta da estese e fitte foreste. Oggi, è stata recuperata grazie al lavoro dei contadini che, con una parziale opera di disboscamento, hanno fatto riemergere vaste aree di terreno, che si è potuto destinare all’impianto di vigneti.
Cantine UPAL Cisternino utilizza uve esclusivamente provenienti dal territorio della Valle D’Itria, notoriamente situata nel magnifico contesto della parte mediterranea dell’istmo, tra l’Adriatico e lo Jonio, dove le Murge vanno degradando dolcemente verso la piana salentina.
Qui tra Cisternino, Locorotondo e Martina Franca, si costituisce un ambiente geografico unico al mondo, con la presenza di una depressione carsica che fino a due secoli fa risultava coperta da estese e fitte foreste. Oggi, è stata recuperata grazie al lavoro dei contadini che, con una parziale opera di disboscamento, hanno fatto riemergere vaste aree di terreno, che si è potuto destinare all’impianto di vigneti.
Sull’origine della Verdeca si sa poco o nulla. L’unica certezza riguarda la zona di coltivazione che si estende su diverse aree della Puglia da molto tempo. Si tratta del vitigno a bacca bianca più popolare dell’intera regione. Come la stragrande maggioranza dei vitigni, anche la Verdeca con ogni probabilità, risulta essere un vitigno proveniente dalla vicina Grecia. Deve il suo nome alla colorazione del grappolo, quel verdastro che si distingue, successivamente, anche nel colore del suo vino.
Varietà antica e tipica della valle d’Itria riscoperta a partire dagli anni 80-90, vitigno dalle notevoli potenzialità enologiche, la sua ricchezza in aromi primari lo rende molto interessante per produzioni enologiche sia in purezza che in uvaggi, per la produzione di vini fermi e per la produzione di spumanti.
Vitigno tipico della Valle d’Itria, oggetto di recupero e selezione clonale è stato iscritto al Catalogo Nazionale nel 2010. Nel nome scelto sono unite la radice mar di Maruggio (storica denominazione), il richiamo allo splendido mare locale e l’aggettivo fresco che rimanda alla caratteristica tecnologica della spiccata acidità.
Coltivato in Valle d’Itria già dalla seconda metà del XIX secolo, fonti storiche ne segnalano la coltivazione anche nel leccese e in Terra di Bari. Conferisce ai suoi prodotti note vegetali fresche ed essiccate, mentre lievi ma molto piacevoli sono i sentori floreali e fruttati. Vini con ottima struttura, così come l’equilibrio e la persistenza gustativa.
Le prime citazioni in letteratura del Marchione risalgono alla seconda metà del 1800. Gusto abbastanza equilibrato ed intenso con una buona persistenza gustativa. Grazie alla sua elevata acidità e alle componenti aromatiche, il Marchione risulta anche indicato per la produzione di vini monovarietali secchi, vini base spumanti, o ancora in uvaggi per incrementare e differenziare la complessità aromatica e migliorare le caratteristiche sensoriali dei vini bianchi della Valle d’Itria.
Il Primitivo è un vitigno rosso italiano dal quale si crea un vino moderno ma di origini antichissime. La provenienza del nome è probabilmente dovuta al suo precoce ciclo biologico (sia di fioritura che di maturazione), ed in Puglia la vendemmia avviene solitamente nei primi dieci giorni di settembre. Caratterizzato da un colore violaceo e da un sapore corposo e gradevole, il Primitivo è decisamente apprezzato grazie anche all’intensa carica antocianica; la sua gradazione robusta e la sua dolcezza naturale contribuiscono a fare del Primitivo un ottimo vino da meditazione ma anche da accompagnamento per piatti di carattere, grigliate o dolci di pasta di mandorle.
È il nome storico di un vitigno brindisino che annovera diversi sinonimi in Puglia, tra cui Cuccimaniello a Martina Franca. Il vino ha un colore molto intenso, di una bella tonalità porpora con riflessi violacei, e presenta una buona complessità aromatica con prevalenza di note floreali, di frutta matura e speziate. Dal vitigno si ottengono degli ottimi vini rosati caratterizzati da buon equilibrio e sapidità.
Nella prima metà del XX secolo questo vitigno era coltivato in provincia di Brindisi, prevalentemente nell’area collinare di Ostuni e nei comuni di Ceglie e San Vito dei Normanni. Nel secondo dopoguerra l’Ottavianello interessava circa 2900 ettati nel brindisino. Nonostante avesse acini che ne permettessero l’uso come varietà da tavola era soprattutto utilizzato per la vinificazione. Vino di colore rosso rubino poco intenso, con buona limpidezza e al naso note floreali e fruttate. È abbastanza strutturato ed equilibrato, con discreta intensità e persistenza gustativa, e buona armonia complessiva. Le uve sono idonee anche all’ottenimento di rosati e spumanti rosé in purezza.
La Cantina UPAL di Cisternino annovera tra le sue peculiari produzioni anche olio extra vergine di oliva, ottenuto come da statuto, dalla frangitura di olive coltivate dai soci nel territorio circostante; caratterizzato da terreni originati dal disfacimento di banchi calcarei, ricchi di scheletro e terra rossa.
Queste caratteristiche pedologiche, unite al clima collinare, conferiscono alle olive, debitamente coltivate e raccolte al giusto punto di maturazione, caratteristiche che si trasferiscono interamente nell’ olio extra vergine ottenuto, come dice la legge, solo con procedimenti meccanici.
Inoltre, i moderni sistemi di molitura utilizzati in Cooperativa, assicurano la massima garanzia di igiene e qualità del prodotto finale, che viene estratto a freddo , ovvero ad una temperatura massima di 27° C.
Cantine UPAL Cisternino annovera tra le sue produzioni un eccellente e inimitabile olio extra vergine di oliva. Tale olio si ottiene esclusivamente tramite la spremitura di olive accuratamente selezionate e tirate a mano dagli ulivi coltivati nel territorio di Cisternino. La lavorazione avviene seguendo scrupolosamente le tecniche tradizionali, ma con l’aggiunta dell’ausilio di impianti innovativi, grazie ai quali viene garantita una maggiore qualità, nonché igiene, rispetto a quelli utilizzati nel passato.
La lavorazione delle olive effettuata tramite questa tecnologia avanzata è fondamentale per l’esaltazione delle caratteristiche organolettiche, riuscendo tuttavia a non alterare le rinomate ed eccellenti qualità salutari e nutrizionali dell’olio.
Nel settore oleario annualmente vengono trasformate circa 15.000 q di olive, ricavando più di 2.000 q di olio, di cui una parte conferito in cooperativa per la commercializzazione.
Il nostro olio extravergine di oliva presenta un inconfondibile colore verde – oro, con sapore di note di mandorlato e un odore delicato di fruttato, con un gusto tipicamente deciso. Questo lo rende a pieno titolo, uno tra i migliori oli extra vergine nazionali!